Garantire la continuità delle applicazioni d’importanza critica
Non è un segreto che le applicazioni e, di conseguenza, le piattaforme e i sistemi su cui sono eseguite, siano diventate estremamente importanti per qualsiasi azienda. La necessità di garantire la continuità dei carichi di lavoro Tier One, riducendo al contempo qualsiasi potenziale perdita di dati, è diventata una priorità chiave per le aziende. I potenziali danni alla reputazione dell’azienda quando le applicazioni non sono disponibili, così come il relativo costo per il business, possono essere notevoli.
Inoltre, applicazioni diverse implicano livelli diversi di criticità e non tutti i carichi di lavoro devono essere protetti allo stesso modo. Quando si tratta di applicazioni in esecuzione su macchine virtuali VMware vSphere, sapere quali carichi di lavoro è meglio eseguire su determinate macchine virtuali consente alle aziende di categorizzare i carichi di lavoro in base al loro livello di criticità. A questo punto sarà possibile introdurre delle policy per proteggere queste macchine virtuali in base agli obiettivi RPO e RTO desiderati.
Sfruttare le API di VMware vSphere per l’I/O (VAIO)
VMware vSphere è la principale piattaforma on-premises e per provider di servizi nel campo dell’hosting dei carichi di lavoro delle macchine virtuali e Veeam protegge questi carichi di lavoro sin dalla prima release di Veeam Backup & Replication. Tradizionalmente, questi backup sono basati su snapshot, il che consente di ottenere la granularità dei backup, così come RPO tra i 5 e i 15 minuti, a seconda dello storage di backend.
Il desiderio di conseguire RPO inferiori al minuto ha spinto VMware a sviluppare le API vSphere per l’I/O, che offrono un accesso più approfondito all’hypervisor, al fine di intercettare i dati Input/Output direttamente, via via che si presentano. Questo metodo convalidato consente di definire RPO di alcuni secondi anziché minuti, trasformando radicalmente il modo in cui i carichi di lavoro possono essere protetti.
La Continuous Data Protection nella V11
Con il lancio di Veeam Backup & Replication v11, e attraverso la collaborazione con VMware, abbiamo garantito affidabilità, scalabilità e prestazioni grazie alla Continuous Data Protection (CDP), al fine di proteggere meglio i carichi di lavoro Tier One in esecuzione su VMware vSphere.
Sfruttando le API vSphere per l’I/O ai fini della replica CDP, Veeam offre un nuovo livello di protezione contro la perdita di dati critici, garantendo al contempo la continuità aziendale attraverso il failover pressoché immediato dei carichi di lavoro delle macchine virtuali a un preciso momento temporale, con la possibilità di tornare indietro a intervalli di un secondo in modo granulare.
In caso di disastro, è possibile seguire il failover delle repliche CDP a un preciso momento temporale, come previsto dall’RPO configurato. La granularità di cui sopra è fondamentale per garantire la quantità minima di perdite di dati, così come RTO estremamente bassi. Una volta eseguito il failover di una macchina virtuale, è possibile eseguire il failback in un gruppo controllato di opzioni, integrate nel processo di failback.
Un approccio end-to-end basato su policy
Ora che il CDP fa parte di Veeam Backup & Replication v11, vi è un rinnovato interesse per l’approccio basato su policy al backup e alla replica dei carichi di lavoro. Categorizzando le applicazioni e i carichi di lavoro, le aziende possono creare policy end-to-end per le macchine virtuali che ora spaziano da secondi, a minuti, a precisi momenti temporali fino ad archiviazione per periodi più lunghi.
In abbinamento ai tag vSphere, la necessità di interazione con una policy CDP, una volta configurata, è minima. L’assegnazione di tag vSphere alle macchine virtuali le aggiunge automaticamente alle policy CDP esistenti e le protegge in base al periodo di replica definito. Ciò riduce le attività di gestione e garantisce che i nuovi carichi di lavoro siano protetti via via che vengono creati.
Il CDP introduce il concetto di finestra di retention nel breve periodo. All’interno di questa finestra, i responsabili dei backup possono definire il livello tollerato di perdita di dati tramite gli obiettivi RPO, a partire da due secondi. Nell’ambito di questa finestra di retention nel breve periodo, i dati vengono replicati in base all’RPO configurato, mentre per i ripristini basta tornare indietro a un preciso momento temporale della finestra di retention.
Per la retention nel lungo periodo dei carichi di lavoro protetti con CDP, i responsabili dei backup possono creare ulteriori punti di ripristino, più allineati ai tradizionali point-in-time, basati su un valore orario e quindi conservati nel sito di destinazione per un numero di giorni predefinito. Questi punti possono essere configurati anche per l’elaborazione application-aware e avranno sempre un punto crash-consistent per il failover.
Semplicità, scalabilità e prestazioni
Uno degli aspetti chiave del CDP nella V11 è rappresentato dalla facilità d’uso e dalla flessibilità dell’implementazione. Con Veeam CDP, abbiamo garantito che, una volta eseguite l’implementazione e la configurazione rispetto a un cluster vSphere sorgente e di destinazione, il responsabile dei backup possa creare e gestire delle policy tramite la stessa console facile da utilizzare, senza alcun ricorso a ulteriore formazione.
La configurazione del filtro CDP I/O su un cluster vSphere nuovo o esistente avviene tramite una casella di spunta nell’ambito della gestione dei filtri di Veeam CDP. Ciò controlla l’installazione su tutti gli host del cluster vSphere corrispondente; inoltre, il driver del filtro di ogni host introdotto o rimosso dal cluster sarà configurato di conseguenza.
Dal punto di vista della scalabilità, con Veeam CDP puoi iniziare in piccolo e crescere via via che i tuoi requisiti CDP cambiano con il passare del tempo. A seconda del numero di macchine virtuali, della policy RPO e della quantità di dati creati sulle macchine virtuali, è possible implementare i nostri nuovi proxy VMware CDP in linea con tali requisiti, senza doverne implementare uno per ciascun host nel cluster.
Diversamente da altre soluzioni, che adottano un approccio generalizzato per le implementazioni hardware, Veeam riduce e ottimizza notevolmente le risorse necessarie, supportando configurazioni mirate per i cluster vSphere, dove sono protetti solo i carichi di lavoro Tier One.
Per il corretto dimensionamento, la procedura guidata per le policy include uno strumento integrato di valutazione dell’infrastruttura CDP, che valuta quali risorse siano necessarie a livello di CPU, RAM e ampiezza di banda di rete, oltre a mostrare l’ampiezza di banda necessaria per le macchine virtuali configurate nella policy.
Conclusioni
Siamo entrati in un’era in cui le applicazioni
business-critical richiedono un grado di protezione più elevato e affidabile.
Grazie a Veeam CDP, incluso in Veeam Backup & Replication v11, le aziende
possono adottare un approccio basato su policy per proteggere le applicazioni
Tier One con RPO in secondi, all’interno di una finestra di replica
predefinita. Da qui, questi carichi di lavoro possono essere ripristinati
velocemente e con la minima perdita di dati, garantendo la continuità aziendale
ed evitando danni alla reputazione.
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